Il gran consigliere MPS, Matteo Pronzini: «Il controprogetto non risolve i problemi». Saverio Lurati (PS): «Soddisfatto, è risultato del dialogo tra politica e parti sociali»
BELLINZONA - «Se avessimo vinto saremmo stati più contenti, e avremmo avuto a disposizione strumenti più efficaci per combattere il dumping». Il rammarico del mancato colpaccio c'è. Matteo Pronzini, deputato in Gran Consiglio dell'MPS e promotore della iniziativa popolare «Basta con il dumping salariale in Ticino», ci ha creduto, fino alla fine. Anche perché in diverse aree del Cantone, come sottolinea il deputato dell'MPS, «nel Bellinzonese, Mendrisiotto e Malcantone ha vinto il "Sì"». Infatti, dando un'occhiata alla geografia del voto, in diversi comuni ha vinto il "Sì", tra cui spicca il 64,8% di Chiasso, cittadina di frontiera in cui sono diversi i casi di dumping e irregolarità denunciati negli ultimi anni.
Il controprogetto non risolve i problemi - «Abbiamo combattuto contro la Santa Alleanza», ha osservato Pronzini, formata da UDC, PLR, PPD,Lega, PS. Soli contro tutti che, nonostante la evidente disparità di mezzi in campo ha pur sempre convinto il 45% dei ticinesi a votare a favore dell'iniziativa. «Sì, è vero - ha continuato Pronzini - il risultato è tuttavia soddisfacente. Il problema è che il controprogetto non risolve i problemi. Prima, per attraversare il lago di Lugano, avevamo a disposizione una Cinquecento. Adesso una Bmw. La macchina è più potente, ma non è lo strumento adatto per attraversare il lago. Per attraversarlo ci vuole una barca».
«Il risultato me lo aspettavo» - L'ex presidente del PS, Saverio Lurati, del comitato a favore del controprogetto, non nasconde la sua soddisfazione per il risultato di oggi: «Ci ho lavorato parecchio per fare in modo che possa funzionare e partire immediatamente». Il gran consigliere socialista e per anni attivo in prima linea nel mondo sindacale ticinese, sottolinea come questa soluzione sia il risultato di un accordo che ha visto la partecipazione di «sindacato, organizzazioni padronali e istituzioni politiche». «In tutti i casi, il risultato dell'MPS non mi stupisce affatto, così come non mi stupisce il risultato di "Prima i nostri". La problematica in Ticino è molto sentita, è vero, ma dall'altra parte in questo cantone vi sono forze politiche che soffiano sul fuoco del catastrofismo, che offuscano gli sforzi che facciamo per proporre e attuare soluzioni concrete per risolvere i problemi. Ma, evidentemente, anche quando vi sono dati favorevoli, si preferisce speculare per il proprio tornaconto politico affinché vengano evidenziati soltanto i problemi presenti nel Cantone".