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Il 26enne era un uomo con evidenti turbe psichiche che odiava profondamente i portatori di handicap. L'ultimo saluto su Twitter: «Ci possa essere pace nel mondo»
TOKYO - Un uomo con evidenti turbe psichiche e un manifesto disprezzo nei confronti delle persone disabili: è questo il profilo dell'uomo che la scorsa notte a Tokyo ha ucciso a coltellate 19 disabili, che emerge dai media nipponici.
L'uomo avrebbe annunciato il suo gesto in una lettera scritta il febbraio scorso ad un parlamentare. La motivazione dell'attacco andrebbe cercata in un profondo disprezzo per le persone con handicap.
L'opinione pubblica giapponese è molto scossa per la strage avvenuta nel centro per disabili dove sono state uccise 19 persone e almeno altre 25, di cui 20 in modo grave, sono state feriti a colpi di coltello. I media nipponici ricostruiscono il profilo dell'attentatore, che aveva 26 anni, setacciando la sua attività sui social network.
Sembra che l'uomo avesse scritto una lettera ad un parlamentare lo scorso febbraio, annunciando nei dettagli le sue intenzioni. Si evince la personalità di un uomo con evidenti turbe psichiche e un manifesto disprezzo nei confronti delle persone disabili. Il 19 febbraio, la data in cui rassegnò le dimissioni dal centro disabili, aveva annunciato su Twitter «Potrei essere arrestato».
L'ultimo messaggio su Twitter, alle 2:50 di notte, pochi minuti dopo la carneficina e prima di consegnarsi alla polizia, recitava «Ci possa essere pace nel mondo», aggiungendo in inglese «Beautiful Japan».
