Un giornalista americano, di ritorno dalla luna di miele, si è trovato faccia a faccia con gli assalitori. Racconta come ha salvato la moglie rimasta ferita nell’attentato
ISTANBUL - Nel posto sbagliato. Al momento sbagliato. La luna di miele di una coppia di novelli sposini avrebbe potuto trasformarsi in tragedia. Ma così non è stato, anche se, nelle loro menti, il ricordo della sera del 28 giugno rimarrà indelebile. Incancellabile. La sera dell’ennesimo attentato, il settimo nel 2016, che insanguina la Turchia.
Una pizza, prima del delirio - Steven Nabil, giornalista americano, è il protagonista di questa storia che ha raccontato ad ABC News.. Lui e sua moglie stavano rientrando negli Stati Uniti dopo il viaggio di nozze trascorso in Europa. L’ultimo scalo prima di riabbracciare New York? L’aeroporto Ataturk di Istanbul. Il posto sbagliato. In attesa del volo, la novella sposina si accomoda ad un tavolo di un bar, mentre Steven sale al terzo piano per comprare una pizza. Ed è proprio qui, che sente i primi spari.
«C'era sangue dappertutto» - Steven si è allora precipitato al piano terra per raggiungere la propria amata. Ma il bar in cui aveva lasciato la moglie era vuoto «e i terroristi ci sparavano addosso» - racconta il reporter. Un attimo terribile. Vicino a lui la gente cadeva e il pavimento dell'aeroporto diventava rosso sangue. Anche sua moglie si trovava là per terra. Ferita da una pallottola.
Took this when we made it out of storage room,ran downstairs,we took shelter with others,blood everywhere #istanbul pic.twitter.com/lDNKpBLkWs
— Steven nabil (@stevoiraq) 29 giugno 2016
«L'ho abbracciata e baciata» - Steven afferra la moglie e la porta via con sé. I due si nascondono nell’armadio di un negozio dell’aeroporto. Rimangono chiusi li dentro per 45 interminabili minuti. Con la paura al loro fianco. «Non sapevamo chi avrebbe aperto la porta del nostro nascondiglio. Quando il rumore degli spari si sono avvicinati, l’ho abbracciata e baciata».
We were transiting from our honeymoon tonight through #istanbul back to NYC when the bullets were closer i hugged and kissed her
— Steven nabil (@stevoiraq) 28 giugno 2016
«I colpi riecheggiavano fuori dal negozio» - Gli occhi di Steven vanno a finire su una teiera contenente acqua bollente. «Se un terrorista avesse provato ad aprire l’armadio, gliela avrei rovesciata addosso». Intanto la moglie è come paralizzata. «Piangeva. Le ho messo una mano sulla bocca per evitare che il rumore ci facesse scoprire». I due hanno aspettato. E di nuovo aspettato. Terrorizzati. «Sentivamo i colpi d’arma da fuoco riecheggiare fuori dal negozio. Non è stato facile rimanere lì» - confida Steven su Twitter. Poi, tutto ad un tratto il silenzio. Il rumore degli spari si placa. La mattanza è conclusa. La coppia di novelli sposi è salva, ma Steven e sua moglie non potranno mai dimenticare quella sera.
ABD’li gazeteci Steven Nabil saldırı anını anlattı: Canlı bomba ile yüz yüze geldimhttps://t.co/kRl1OBEhCg pic.twitter.com/noZ9Ir7x1n
— AjansHaber (@AjansHaberResmi) 29 giugno 2016