Cerca e trova immobili
Parola all'ex attaccante dei biancoblù Daniele Grassi
KLOTEN - Dopo una vita trascorsa in Leventina Daniele Grassi ha sentito il bisogno di provare qualcosa di nuovo. Nel dicembre scorso l’attaccante verzaschese ha dunque scelto di seguire il suo istinto e di optare per il Kloten. Tutto bello? Sì, almeno inizialmente. Poi il grande spavento di vedersi costretto a cercare una nuova sistemazione dopo che gli Aviatori avevano rischiato fortemente il fallimento.
Nelle ultime due stagioni Daniele Grassi ha avuto una crescita esponenziale. Non solo lavoro oscuro per l'ormai ex numero 12 biancoblù: nell'ultimo campionato il 23enne si è reso utilissimo anche in termini di punti accumulandone ben 20 in 56 incontri.
«Quando ho parlato per la prima volta con il Kloten mi hanno illustrato un progetto molto allettante - le parole di Daniele Grassi - C’erano sì alcuni problemi ma nessuno andava ad immaginare che si potesse ad arrivare a una situazione del genere. Nelle ultime settimane fortunatamente le cose si sono sistemate e ora posso concentrarmi unicamente sull’hockey».
Hai temuto che il Kloten potesse fallire? «Un po’ si, non ho vissuto un periodo facile. Ma la mia volontà era sempre quella di non mollare e di restare qui. Purtroppo nello sport ultimamente abbiamo vissuto tante situazioni simili».
Ivano Zanatta non ha nascosto di aver spesso parlato con te durante quel periodo... «Sì, ammetto che qualche contatto c’è stato. Ivano spesso si è informato sulla situazione qui a Kloten. Ma non sono mai stato vicino a un ritorno ad Ambrì».
Una settimana fa il Kloten ha ufficializzato Pekka Tirkkonen quale nuovo allenatore. Hai già avuto modo di conoscerlo? «Arriva settimana prossima e solo da quel momento avremo l’opportunità di conoscerlo di persona».
A pochi passi da te si è trasferito pure Inti Pestoni. Vi siete incontrati qualche volta? «Sì certo. Ci vediamo spesso io, lui e anche Samuel (Guerra). Organizziamo alcune cene in compagnia ed è molto belle condividere momenti con altri ticinesi della zona. Il tedesco? Diciamo che me la cavo, ma a volte ammetto che dalla mia bocca esce qualche strafalcione... (ride)».
Chiusura sugli Europei. Cosa pensi del cammino dei rossocrociati? «Non sono un calciofilo, ma speravo la Svizzera potesse arrivare un po’ più lontano».
