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ITALIADopo 6 anni c'è l'accordo tra Israele e Turchia

26.06.16 - 20:29
L'accordo prevede l'indennizo da parte di Israele ai parenti delle nove vittime e la possibilità che Ankara invii aiuti alla popolazione della Striscia di Gaza
Dopo 6 anni c'è l'accordo tra Israele e Turchia
L'accordo prevede l'indennizo da parte di Israele ai parenti delle nove vittime e la possibilità che Ankara invii aiuti alla popolazione della Striscia di Gaza

ROMA - Sullo sfondo dell'agitazione aperta dal voto sulla Brexit, il premier israeliano Benyamin Netanyahu è sbarcato a Roma per un pressing diplomatico sulle prospettive di rilancio del processo di pace in Medio Oriente. Ma anche per annunciare un accordo con la Turchia atteso dal 2010.

Gli sforzi per riavviare i negoziati con i palestinesi sono nel menu della cena di stasera a Villa Taverna con il segretario di Stato Usa John Kerry - anche lui nella capitale, prima di andare a Bruxelles e Londra per fare il punto sui rapporti degli Stati Uniti con una Europa ridisegnata - e lo saranno nell'incontro di domani con il premier italiano Matteo Renzi.

Ma la tappa romana di Netanyahu segna soprattutto la normalizzazione dei rapporti con Ankara a sei anni dalla vicenda Mavi Marmara, quando Israele sparò contro la nave carica di aiuti per Gaza uccidendo 9 cittadini turchi.

L'intesa - che sarà annunciata domani alla stampa da Netanyahu - è stata limata fino all'ultimo, e ancora oggi a Roma, dal sottosegretario agli Esteri turco, Feridun Sinirliolu, e per Israele dal capo negoziatore Joseph Ciechanover, che ha seguito la vicenda sin dall'inizio, e dal vice consigliere per la sicurezza nazionale, Jacob Nagel.

Secondo le anticipazioni della stampa turca e israeliana, l'accordo prevede l'indennizzo da parte di Israele ai parenti delle nove vittime e la possibilità che Ankara invii aiuti alla popolazione della Striscia di Gaza (attraverso il porto israeliano di Ashdod), in particolare infrastrutture per acqua, elettricità e ospedali come richiesto dal presidente Recep Tayyip Erdogan.

D'altra parte la Turchia rinuncia alla richiesta - inaccettabile per Israele - di rimuovere il blocco alla Striscia e garantisce di non portare soldati israeliani davanti alle corti internazionali. E dal canto suo Israele non pretende che Ankara interrompa il dialogo con Hamas, in cambio dell'assicurazione che il movimento radicale palestinese non compia azioni contro lo Stato ebraico dal territorio turco.

Non ci sarebbe invece la questione di due civili israeliani e dei resti di due soldati che si trovano nelle mani di Hamas a Gaza. Critiche dalla stampa israeliana in merito hanno costretto il premier a parlare, in apertura del consiglio dei ministri, di "molta disinformazione sull'accordo che sta prendendo forma".

"Proseguiamo negli sforzi palesi e segreti per riportare a casa (i resti di) Oron Shaul e Hadar Goldin, e i due israeliani trattenuti a Gaza. Non ci daremo pace finché non avranno fatto ritorno", ha assicurato.

Intanto a Roma, alla vigilia della visita del segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon a Gerusalemme, Netanyahu tenterà di ammorbidire l'imminente rapporto del Quartetto sullo stallo dei negoziati, apparentemente piuttosto duro con Israele. E di frenare l'entusiasmo europeo e palestinese nei confronti della cosiddetta "iniziativa francese": una Conferenza internazionale da tenere entro la fine dell'anno che imponga un calendario, paletti e incentivi per il rilancio del processo di pace in un pacchetto affidato all'Alto rappresentante Ue Federica Mogherini, trattenuta a Bruxelles dal caos Brexit.

Un'iniziativa che non piace affatto a Netanyahu, che al contrario preferisce il negoziato diretto con i palestinesi per non dover rispondere a precondizioni dettate dalla comunità internazionale.
 
 

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