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MONTERREY«Napoletani insolenti e maleducati. Anzi no, chiedo scusa»

05.05.16 - 22:12
Walter Gargano si è pentito di aver rilasciato alcune dichiarazioni: «Sono stato male interpretato. Le mie figlie sono e saranno sempre napoletane, perciò avrei insultato anche loro»
«Napoletani insolenti e maleducati. Anzi no, chiedo scusa»
Walter Gargano si è pentito di aver rilasciato alcune dichiarazioni: «Sono stato male interpretato. Le mie figlie sono e saranno sempre napoletane, perciò avrei insultato anche loro»
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MONTERREY (Messico) - Un intervento sbagliato, uno dei tanti - forse - di una carriera che proprio a Napoli ha vissuto i suoi momenti migliori, prima della parentesi poco gloriosa all'Inter e di un'annata da comprimario a Parma.

Walter Gargano oggi è un centrocampista del Monterrey, una delle star del campionato messicano. Tanto che un'emittente radiofonica locale, Rg690, ha pubblicizzato ai quattro venti la sua partecipazione a una seguitissima trasmissione. Sul programma si è sintonizzato anche qualche napoletano, che ha dovuto darsi diversi pizzicotti per essere sicuro di aver ascoltato con attenzione le parole del calciatore.

«Napoli è folle e realmente caotica - ha detto il centrocampista uruguaiano - Per certi versi è unica. Ammiro il modo come vive il calcio, ma non la cultura. I napoletani sono insolenti e maleducati. Qui in Messico la gente è molto educata: ti chiede le cose e dice per favore. Magari aspetta il momento giusto per avvicinarti soprattutto se sei a pranzo o cena. A Napoli, invece, ti assalivano in qualsiasi momento gridando 'Ue' Garga, vieni qua'. Ripeto, la passione per il calcio è incredibile, ma non puoi mai uscire di casa».

Quindi un paio di aneddoti: «Con Mazzarri c'erano delle divergenze d'opinione, un giorno Lavezzi voleva picchiarlo e lo fermai. Non gli piaceva che bevessimo il mate negli spogliatoi e che ascoltassimo la nostra musica. Un'altra volta invece litigai con il figlio del presidente, Edo De Laurentiis. Tornavamo da una trasferta. Lui sostituì la musica messa da Lavezzi con un film del padre. Tutti i calciatori iniziarono a fischiare, io ero seduto al mio solito posto e visto che non ebbe il coraggio di parlare con il Pocho, venne da me. Mi diede uno schiaffo sulla gamba dicendo vi ho detto che non dovete fischiare. Io più tardi gli diedi uno schiaffone davanti a tutti, mi disse t'ammazzo' e gliene diedi un'altro. Poi mi chiese scusa».

Mani addosso anche al capitano delle stagioni 2007-08 e 2008-09, Francesco Montervino, nel corso di un allenamento. Ma sono stati soprattutto i giudizi sui tifosi a ferire il pubblico di fede azzurra, anche perché ad applaudire pubblicamente via Twitter l'intervento del marito è stata la moglie Miska Hamsikova, sorella di capitan Marek Hamsik: «Hai espresso le tue opinioni senza giri di parole, sono fiera di te».

Bersagliato da critiche di ogni genere, Gargano ha poi dovuto puntualizzare: «Mi dispiace per tutti gli amici che ho, tutti quelli che realmente mi conoscono sanno cosa penso e sanno cosa ho detto», si è giustificato El Mota al sito Calcionapoli24. «Le mie figlie sono e saranno sempre napoletane, perciò avrei insultato anche loro. Chiedo scusa perchè sono stato male interpretato, avrei mancato di rispetto alla gente che mi ha fatto crescere come persona e come uomo. A Napoli ho messo su famiglia e sarò sempre grato alla città. Provo solo dispiacere, perchè lì ho tante persone care che per me sono come fratelli, degli hermanos come li definisco io. Ne approfitto per chiedere scusa a tutta la gente che si è sentita offesa, fa veramente male leggere certi commenti però so che lo fanno per difendere una città alla quale voglio ancora bene. Io sono tranquillo, mi dispiace che Marek debba sopportare certe cose a causa mia. Le liti nello spogliatoio? Se potessi tornare indietro non le rifarei».

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