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CANTONE / ITALIAAbderrahim e la "poesia bomba": «Pronuncia ”Allah Akbar” e esploditi! O leone!»

29.04.16 - 11:37
L'atleta operaio è in carcere insieme agli altri tre arrestati nel blitz antiterrorismo. Gli inquirenti stanno analizzando pc, smartphone e altro materiale informatico. Ciò che emerge è inquietante
Foto Adriana Ferraro
Abderrahim e la "poesia bomba": «Pronuncia ”Allah Akbar” e esploditi! O leone!»
L'atleta operaio è in carcere insieme agli altri tre arrestati nel blitz antiterrorismo. Gli inquirenti stanno analizzando pc, smartphone e altro materiale informatico. Ciò che emerge è inquietante

MILANO - Gli investigatori della Digos (Divisione Investigazioni Generali e Operazioni Speciali) e del Ros (Raggruppamento operativo speciale), coordinati dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli e dai pm Enrico Pavone e Francesco Cajani, stanno analizzando pc, smartphone e altro materiale informatico sequestrato ai 4 arrestati nel blitz antiterrorismo di ieri in Lombardia che ha fatto emergere progetti di attentati a Roma da parte di presunti jihadisti legati all'Isis.

Tra questi Abderrahim Moutaharrik, operaio e atleta di kickboxing di origini marocchine, che aveva partecipato a competizioni di livello internazionale per il gruppo sportivo “Fight Gym Club di Lugano” ed era stato campione svizzero di K1 nel 2013 e 2014. Oltre a lui sono finiti in manette la moglie Salma Bencharki, Abderrahmane Khachia, marocchino di Varese e fratello di Oussama, foreign fighter morto 'martire', e Wafa Koraichi, sorella di Mohamed che è in Siria con la moglie Alice Brignoli e i figli a combattere da oltre un anno (i due risultano latitanti). Tutti e quattro sono stati portati nel carcere milanese di San Vittore (è probabile che poi vengano trasferiti a Opera).

È stato il canton Ticino - spiega la Rsi - ad avvisare Berna che il kickboxer era una minaccia per la Svizzera.

Gli interrogatori di garanzia davanti al giudice delle indagini preliminari (gip) di Milano Manuela Cannavale si dovrebbero tenere lunedì prossimo 2 maggio. La coppia Moutaharrik-Bencharki e Khachia sono difesi dal legale Francesco Pesce.

L'atleta operaio pronto a farsi esplodere - Moutaharrik lavorava come operaio presso un'azienda che produce macchine per panifici in provincia di Lecco. Ma la sua passione erano gli incontri di arti marziali, pubblicizzati su un profilo facebook dove compare con indosso indumenti riportanti alcuni dei simboli dell’islamismo radicale. Durante una competizione sportiva, si vede in una delle foto postate in rete, era salito sul ring indossando una maglia con il logo del “daesh” .

L'atleta operaio aveva chiesto l’autorizzazione per aderire all’IS e recarsi nei territori da esso controllati, e aveva dimostrato di avere un rapporto quasi fraterno anche con il “varesino” Oussama Kahchia, foreign fighter partito dalla Svizzera per la Siria e deceduto in Iraq, probabilmente nella città di Ramadi durante un raid aereo operato dalla coalizione nei confronti dei miliziani del cosiddetto “califfato”.

L’amicizia tra Moutaharrik, Abderrahmane Khachia e Mohamed Koraichi è emersa pure dalle intercettazioni telefoniche ed ambientali. Dopo la notizia della morte di Oussama i tre avevano manifestato la chiara volontà di aderire all’IS per commettere atti di violenza terroristica, nei territori occupati o in Italia, cercando contatti per ottenere le dovute autorizzazioni (tazkia) per il viaggio verso il Daesh, con esito assolutamente positivo grazie proprio a Mohamed Koraichi.

Il messaggio del principe - Abderrahaim aveva ricevuto, sempre tramite whatsapp, il messaggio del principe (lo Sheiko), che lo incitava a colpire in Italia. Eccone una parte:

«vi ricordo le parole del Sheiko al Adnani Shami che Dio lo protegga quando ha detto “l’operazione del lupo” significava per questo “ifratelli uniti per combattere i nemici di Dio, nei paesi cristiani e un ‘unica operazione ci soddisfa di più di decine di bombe, ci fa vedere più benedizione e più impatto a creare sofferenza dei nemici di Dio, se state soffrendo, soffriranno come voi. Sperando da Dio quello che non sperano loro. Grazie a Dio abbiamo sentito le operazioni che SOllO state in Francia, operazioni dell’invasione della Francia, di Parigi, benedetta da Dio, le invasioni in Belgio, in America, all’est ed a l’ovest, grazie a Dio. Sarete di quelli che auspicano a fare questo bene li nei paesi dei cristiani, a Roma, in Italia, in Spagna, in Francia Cristiana, in Inghilterra cristiana, maledizione di Dio su di loro tutti insieme. Maometto disse “chi combatte per Dio sopra il cammello, l’aspetta il paradiso” il significato di “sopra il cammello” la quantità d’acqua che beve il cammello».

La "poesia bomba" - Infine era arrivata pure la “poesia bomba”, che incita i due a colpire come lupi solitari in Europa e in particolare in Italia:

«Ascolta lo Sheico Colpisci! dalle tue palme, eruttano scintille, e sgozza, che con il coltello, è attesa la gloria, fai esplodere la tua cintura nelle folle dicendo “Allah Akbar”! colpisci! (esplodi!) come un vulcano, agita chi è infedele, Affronta la folla del nemico, ringhiando come un fulmine, pronuncia ”Allah Akbar” e esploditi! O leone! che non si abbassa (non si piega), questa é la brigata della gloria, che vince, questo é il nostro califfato, ritorna in cima, ridà all’islam la sua gloria, i suoi battaglioni che hanno scosso le vicinanze e sono andati ad annientare gli infedeli senza cedere. Cancellare i confini che ci hanno decimato e riunirci dopo lo spargimento e l’allontanamento, in ogni paese fortemente e concedere al falco gli eroi dei nemici. Oh stato islamico! accendi il fuoco sulla folla affluente, versa sulla testa del crociato granate, non aver mai pietà finché non si spezza, nessuna vita tranne quella di un popolo che ha combattuto (Jihadista) per Dio ,il suo vero combattimento o come ha ordinato, guadagna il paradiso, come i primi combattenti e vai verso, oh Abderrahim, la gloria! che chiama chi va verso essa. Grida Allah akbar».

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