La donna sarebbe tornata in Ticino per ripercorrere i luoghi di sua sorella, uccisa dall'amante
MELIDE - La 69enne accusata di aver ucciso il marito a Collonge-Bellerive nel canton Ginevra, e che si era presentata alla redazione del Mattino, confessando il delitto, era tornata a Melide (dove risiedeva in un albergo) perchè proprio nel comune ticinese nel 1971, sua sorella minore Margrit fu strangolata e uccisa da un amante geloso. Lo riporta oggi il CdT che menziona i dettagli di quella vicenda di oltre 40 anni fa.
Il motivo per cui la 69enne sia giunta in Ticino, dove ricordiamo è stata arrestata giovedì scorso, sarebbe dunque un dramma familiare di molti anni fa, che avrebbe causato in lei una depressione traumatica. La sorella Magrit, secondo le cronache, si trovava a Melide da 20 giorni come cameriera all’Hotel Pace. Aveva una relazione con il cuoco dell’albergo e, secondo la ricostruzione di allora, la sera dell’omicidio la giovane donna dopo essere uscita fu aggredita dall'amante, che riteneva di essere stato tradito. Dopo una discussione animata, l'uomo la strangolò e la trascinò a 500 metri di distanza dall’albergo. Piû tardi si consegnò spontaneamente alla polizia.
La storia viene citata anche nel referto medico dell'Ospedale Civico dove la donna è stata ricoverata dopo l’arresto. Citazione utile proprio a giustificare la depressione della donna.