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HCL-HCAPLugano e Ambrì, possibile lo storico matrimonio per fare del Biasca un farm-team

27.02.15 - 11:51
I primi contatti tra i club sono già avvenuti. Habisreutinger: “Stiamo valutando ma sarebbe una grossa opportunità per tutti. Non dovrà però essere un parcheggio per vecchi"
Ti-Press
Lugano e Ambrì, possibile lo storico matrimonio per fare del Biasca un farm-team
I primi contatti tra i club sono già avvenuti. Habisreutinger: “Stiamo valutando ma sarebbe una grossa opportunità per tutti. Non dovrà però essere un parcheggio per vecchi"
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BIASCA - Finalmente (forse) ci siamo. Con la LNB ormai ridotta all’osso, con nove squadre impegnate a contendersi otto posti di playoff e una che non si deve preoccupare della retrocessione, la National League ha finalmente aperto gli occhi e cominciato a guardare al futuro, spalancando le porte al concetto di farm-team.

La notizia interessa parecchio alle nostre latitudini: in un campionato che - dal 2016-2017 - di certo vedrà aumentare le squadre al via (si arriverà a diciotto?), potrebbe infatti esserci spazio anche per una ticinese. Già ma quale? Il Biasca? I GDT (I e II)? Il Chiasso?

La vera “pretendente” è il Biasca (ieri sera eliminato dai playoff di Prima Lega per mano dei cugini bellinzonesi, ndr), che da tempo già collabora con l’Ambrì.

Si tratterebbe dunque “solo” di estendere il rapporto, renderlo solido e proficuo?

Non proprio. Scorrendo la rosa avuta a disposizione da coach Tognini durante la stagione, si notano infatti anche giocatori di scuola luganese (vedi Luca Balerna). La collaborazione potrebbe dunque non fossilizzarsi solo tra due società: sul concetto di farm-team dovrebbero finire con lo spendere energie e idee entrambe le ticinesi di LNA.

Ambrì e Lugano insieme? Non è solo fantahockey. La soluzione più probabile alla vicenda è infatti proprio quella che vede biancoblù e bianconeri a braccetto a sostenere la crescita della società delle Tre Valli.

A questo punto le domande si moltiplicano. Dove giocherà il nuovo club di LNB? Prima di salire di categoria dovrà vincere il campionato? Come si divideranno gli onori e gli oneri Lugano e Ambrì? Chi “deciderà” in seno al CdA? Le risposte ci sono, anche se non tolgono tutte le curiosità.

Il club potrebbe continuare a esibirsi alla Pista di Biasca, la quale con qualche piccolo lavoro potrebbe essere omologata per la categoria, e non dovrebbe per forza passare da una promozione sul campo: la Lega aprirebbe infatti le porte della LNB a chiunque - sostenuto da una big - facesse richiesta. Per quanto riguarda la gestione del farm-team… beh questo dovrebbe per forza di cose essere guidato da esponenti bianconeri e biancoblù.

Una conferma della possibile collaborazione tra Ambrì e Lugano è arrivata da Roland Habisreutinger, direttore sportivo dei sottocenerini.

“Ho partecipato a due riunioni, la prima a carattere informativo, nelle quali si è discusso del tema - ha sottolineato proprio il dirigente bianconero - Mi è stato proposto il progetto. Ho parlato anche con i rappresentanti dell’Ambrì…”.

E si è arrivati all’accordo…
“Per nulla. Non è stato firmato niente. Siamo ovviamente interessati al progetto, non possiamo negarlo. Per il momento però siamo alla fase dell’esposizione delle idee. E quelle, da sole, non bastano”.

Servono quattrini?
“No, serve pazienza e serve creare la base giusta affinché quella del farm-team si trasformi in una realtà”.

Facciamo un passo indietro: quali sono i vostri dubbi?
“Per il momento c’è una differenza significativa tra quanto “richiesto” da chi ha promosso l’iniziativa e quanto proposto dal Lugano. Per intenderci: prima di muoversi il mio club vuole avere ben chiaro l’aspetto finanziario e quello legato al mercato dei giocatori”.

La dirigenza bianconera si è posta un limite di spesa?
“Guardate - ha continuato Habisreutinger - un club che possa far bene, senza puntare al titolo ma senza nemmeno faticare, in LNB, deve poter contare su un budget di almeno 1’500’000 franchi. La nostra idea non è quella di: “Il Lugano ne mette metà e l’Ambrì fa altrettanto”. La squadra, se nascerà, dovrà potersi autofinanziare. Noi la sosterremo ma non metteremo in bilancio voci riguardanti il farm-team”.

“Fornireste” i giocatori.
“Quello sì, esatto. Un’altra condizione, per prendere parte al progetto, riguarda però proprio questi: il farm-team dev’essere inteso come una palestra per i giovani, non come un parcheggio per i vecchi. Per accettare di partecipare al progetto, indispensabile sarà la garanzia di vedere sul ghiaccio atleti di massimo 23-24 anni. Se si pensa di impegnare uomini della fascia tra i 25 e i 35 allora noi non ci stiamo”.

I paletti paiono tanti.
“La verità è che l’idea di avere una squadra in LNB, insieme con l’Ambrì, è davvero interessante, attraente. Però non vogliamo fare il passo più lungo della gamba. Stiamo infatti parlando di una realtà che difficilmente sarà seguita da 2’000 spettatori (nel derby di ieri sera ce n’erano meno di 500) e che dovrà prevedere allenatori professionisti, le giuste infrastrutture, appartamenti, fisioterapisti, dottori….”.

Quindi, cosa ci dobbiamo attendere nelle prossime settimane?
“Senza pressione, senza fretta, sarà allestito un gruppo di lavoro al quale parteciperemo noi, insieme con Ambrì e Biasca. Saranno valutati gli aspetti finanziari, sarà stilata la lista dei giocatori che potrebbero prendere parte al progetto e saranno fatte tutte le valutazioni del caso. L’euforia è giusta ma è altrettanto giusto fare tutto nel migliore dei modi. Certo è che, andasse in porto la costituzione del farm-team, la regione ne trarrebbe grande giovamento. Sarebbe una grossa opportunità per tutti”.   

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