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CANTONEPeste americana, sequestrati alcuni apiari

26.11.14 - 15:17
“La conosciamo, sono casi occasionali”
tipress
Peste americana, sequestrati alcuni apiari
“La conosciamo, sono casi occasionali”

LUMINO - Peste americana in alcuni apiari a Lumino. L’Ufficio del veterinario cantonale ha ordinato il sequestro degli apiari in località “Bergamo” vietando ogni spostamento, esportazione e importazione di api e arnie. Si tratta di uno dei casi occasionali riscontrati in Ticino. Tuttavia non c’è nulla da preoccuparsi, parola del veterinario cantonale Tullio Vanzetti: “Si tratta di una malattia conosciuta da tempo, molto contagiosa tra le api. Generalmente l’ispettore degli apiari ordina la distruzione delle colonie malate. Dopo il sequestro, fatto passare un determinato intervallo di tempo, c’è un ricontrollo e se la colonia risulta sana, il sequestro viene revocato”.

Difficile determinare l’origine della malattia: “Si tratta di batteri che sviluppano una certa resistenza alla malattia. Ci sono casi in cui viene a galla subito e quindi è facilmente riconoscibile, altri casi invece in cui la malattia si nasconde, contagiando altre api. Le malattie delle api possono dipendere da diversi fattori, batteri, virus, infestazioni parassitarie, fattori climatici e ambientali”.

Chiediamo al veterinario cantonale quale sia la situazione delle api in Ticino. “In determinate aree e Paesi, la situazione è critica, per via dell’uso di prodotti chimici in agricoltura. In Svizzera ritengo che il livello sia ancora rispettabile, come pure in Ticino. Qui la situazione non ha subito grossi cambiamenti nell’ultimo anno. Per garantire l’ottima salute degli apiari occorre molta professionalità da parte degli apicoltori, che devono vigilare attentamente su tutto, dalle infestazioni come la varroa ai prodotti da utilizzare, in particolar modo quelli biologici. Insomma le criticità sono tante e complesse, ma la Svizzera sta rispondendo bene attraverso la ricerca e la formazione degli apicoltori. Per poter superare le difficoltà bisogna essere informati”, conclude Vanzetti.

 

 

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