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WASHINGTONBus israeliano: kamikaze svedese ex di Guantanamo?

19.07.12 - 22:14
Bus israeliano: kamikaze svedese ex di Guantanamo?
WASHINGTON - Avrebbe un volto e un nome il kamikaze che ieri pomeriggio ha fatto strage di turisti israeliani all'aeroporto di Burgas, la rinomata località balneare sulla costa bulgara del Mar Nero dove erano appena arrivati in vacanza con un volo charter da Tel Aviv.

Le autorità bulgare hanno infatti autorizzato oggi la diffusione di un video con le immagini delle telecamere di sorveglianza installate nella sala d'attesa dell'aeroporto, in cui si vede un uomo di carnagione chiara, con lunghi capelli castani, di età intorno ai 35 anni, vestito all'occidentale con bermuda e maglietta e che tiene a spalla un grosso zaino scuro e una borsa da laptop mentre va nervosamente avanti e indietro nella sala. Ma l'intelligence di Stoccolma, secondo quanto riportato da media internazionali, ha smentito che sia lui il kamikaze.

L'agenzia di informazione bulgara Bltz ha pubblicato oggi una notizia sul fatto che utenti di Facebook hanno diffuso la foto di un ex detenuto a Guantanamo, che fisicamente assomiglia al presunto terrorista kamikaze di Burgas. Secondo Blitz, l'ex detenuto risponde al nome di Mehdi Ghezli, nato a Stoccolma nel 1979 da padre algerino e madre finlandese. Cresciuto nella città svedese di Orebro, ha studiato diritto islamico in Pakistan dove è stato arrestato nel dicembre 2001 per sospetto coinvolgimento negli attacchi alle Torri Gemelle dell'11 settembre di quell'anno. Ghezli fu liberato l'8 luglio 2004 su richiesta delle autorità svedesi poichè non rappresentava più un pericolo per gli Stati Uniti. Potrebbe essere effettivamente Ghezli il kamikaze che, facendosi saltare in aria, ha provocato ieri la morte di cinque israeliani e dell'autista bulgaro del bus delle vacanze.

Stamane il ministro dell'interno bulgaro Tsvetan Tsvetanov aveva detto ai giornalisti che addosso al kamikaze morto nell'attentato è stata trovata una patente falsa dello stato americano del Michigan. Oltre alle impronte digitali, è stato identificato in giornata anche il profilo del Dna del terrorista. Il ministro Tsvetanov ha escluso che si tratti di un bulgaro, ma non è stato così categorico a escludere la possibilità che l'uomo abbia avuto collegamenti in Bulgaria. Molti esperti da mesi avvertono della presenza di cellule clandestine di estremisti islamici nel paese balcanico. "Non è ancora chiaro in che modo il terrorista sia entrato nella Ue e poi nel nostro Paese", ha detto Tsvetanov secondo il quale nessuna rivendicazione dell'attentato è giunta finora alle autorità bulgare. Sono in corso controlli a tappeto su tutti i possibili testimoni all'aeroporto alla ricerca di indizi utili alle indagini, con gli inquirenti bulgari in stretto contatto con polizia e intelligence di Israele e Usa.

Oggi in mattinata sono ripartiti per Israele gli oltre trenta feriti e la gran parte dei turisti scampati all'attentato. I media bulgari hanno riferito che altri turisti israeliani giunti a Burgas con lo stesso volo (sul charter vi erano 154 passeggeri) ma che erano per fortuna destinati a salire su un altro autobus a terra hanno deciso di restare in Bulgaria e proseguire la vacanza nel complesso balneare di Slancev Briag, sulla Costa d'Oro del Mar Nero, una trentina di km da Burgas, il cui aeroporto dopo oltre 24 ore di blocco è stato riaperto oggi pomeriggio.

E mentre le autorità bulgare hanno fortemente inasprito le misure di controllo e sicurezza in aeroporti stazioni e metropolitane, l'opposizione ha duramente attaccato il governo conservatore del premier Boyko Borissov, accusato di aver fallito nel garantire la sicurezza dello stato e dei cittadini. Per questo è stata presentata in parlamento una mozione di sfiducia contro l'esecutivo per il suo fiasco nel settore della giustizia, degli affari interni e della lotta alla criminalità.

ATS
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