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STATI UNITISteve Jobs: "Siate affamati, siate folli"

06.10.11 - 08:59
"Fu la prima rock star dell'industria high-tech". È stato l'uomo d'affari più potente del mondo.
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Steve Jobs: "Siate affamati, siate folli"
"Fu la prima rock star dell'industria high-tech". È stato l'uomo d'affari più potente del mondo.

CUPERTINO - Steve Jobs muore oggi. Ma già lo scorso 25 agosto, quando annunciò il suo addio dalla Apple, il mondo tutto gli rese omaggio. Tutti capirono che lasciare la sua "Mela" che aveva contribuito a creare, voleva dire che le sua condizioni erano gravissime.

Fu come una prova generale di un dolore forte, insopprimibile, che in questi minuti sta coinvolgendo milioni di persone in tutto il mondo. Allora come sta accadendo ora, Twitter si mobilitò per salutare l'uomo, il visionario, "l'eroe" che ha segnato un'epoca. Quel giorno, dalla Cina al Marocco, dal Canada all'Australia, su tutti i social network girò il famoso video del suo toccante messaggio agli studenti di Stanford, nel 2005, considerato da tanti il suo testamento.

All'epoca disse "restate affamati, restate folli". Appena saputo del suo addio alla Apple, dai commenti del web emersero i differenti profili di Jobs: si fù il "mistico", dall'India, che declama:"Mac, Pixar, iPod, iPad. Creare uno solo di questi avrebbe reso un uomo una leggenda. Crearli tutti un dio". Più basso il tono di un ragazzo che si firma "super-nerd":"Jobs è uno dei miei eroi personali", confida. Quel giorno, furono migliaia di cinguettii, che in queste ore diventeranno milioni.

Allora come oggi, lo stesso affetto e la stessa gratitudine: "Steve hai definito una generazione e cambiato il mondo. Grazie". O anche semplici "grazie". "Mi mancherei. Steve Jobs mi mancherà il tuo: oh una cosa in più...", scriveva Mr BrettYoung, citando l'espressione usata da Jobs alla fine degli eventi per introdurre nuovi prodotti. Due giorni dopo, il 27 agosto, il macabro scoop di Tmz, il sito scandalistico, che non esitò un attimo a pubblicare sul suo sito un paio di foto di Steve Jobs scheletrico, avvolto dalla sua caratteristica felpa nera, quasi irriconoscibile. Fu quella l'ultima immagina, tragica nella sua evidenza, di un uomo che con le sue visioni ha cambiato il mondo e, come scrive il New York Times, nel ricordare la sua morte prematura, "ha definito la cultura digitale del pianeta e le prospettive del ventunesimo secolo".

La carriera - Fin da bambino si mise in luce per le sue capacità scientifiche e si diplomò a 17 anni nel 1972 alla Homestead High School di Cupertino, dove quattro anni dopo sarà fondata Apple. Nello stesso anno si iscrisse al Reed College di Portland, per specializzarsi in informatica, ma dopo un semestre decise di abbandonare l'università, dove però continuò a seguire alcuni corsi. Nel 1974 Jobs coinvolse il suo ex compagno di liceo e amico Steve Wozniak e insieme il primo aprile 1976 fondarono Apple Computer: Apple I fu il primo modello prodotto, ne seguirono molti altri. Wozniak dopo un incidente aereo nel 1983 lasciò Apple e Jobs «arruolò» l'allora presidente di Pepsi, John Sculley. Una mossa pessima: a seguito dell'insuccesso del lancio di Apple III e degli attriti con Sculley nel 1985, Jobs lasciò la società per fondare Next Computer. Il 1995 è l'anno più difficile della storia di Apple. Il nuovo amministratore delegato Gil Amelio offre in licenza il sistema operativo di Apple ad altri produttori di pc, poi si fa da parte, ripescando Jobs, che torna alla guida della società nel dicembre 1996. Da lì in poi è la svolta: nel 2002 è la volta dell'iPod e dello sviluppo della piattaforma Itunes, il più grande mercato virtuale legalizzato di musica. Negli anni successivi arrivano l'iBook (2004), il MacBook (2005) ed il G4 (2003/2004), poi l'iPhone e l'iPad.

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