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CONSUMINatale, da Londra a New York, feste al tempo della crisi

25.12.11 - 10:06
Con un occhio attento al portafogli
Foto Keystone
Natale, da Londra a New York, feste al tempo della crisi
Con un occhio attento al portafogli

Vetrine scintillanti, addobbi, shopping: da Bruxelles a Parigi, da Londra a New York, il Natale al tempo della crisi non rinuncia ai riti tradizionali, ma con un occhio attento al portafogli: negli Usa è boom nei "pawn shop", i piccoli monti dei pegni privati, in Spagna "El Gordo", la superlotteria tocca livelli record.

NEW YORK - L'atmosfera di festa regna nelle strade. Non sembrano risentire della crisi soprattutto gli acquisti online, aumentati dal primo novembre al 16 dicembre del 15% a 30,9 miliardi di dollari rispetto ai 26,9 miliardi di dollari dello stesso periodo dell'anno precedente. Ma anche quest'anno, nel complesso, gli americani festeggiano un Natale di ristrettezze a causa della crisi. A confermare il trend e le limitate risorse nei portafogli degli americani, è il boom dei monte dei pegni, dove un numero crescente di persone di reca per effettuare i regali.

LONDRA - Code agli shopping center e alle casse dei negozi di "high street" ma con molta attenzione al portafoglio. Milioni di britannici sono scesi in strada per l'ultimo week end di shopping pre-natalizio mentre gli esperti prevedono festività all'insegna dell'austerità seguite da un "bagno di sangue" a gennaio con la chiusura di tremila negozi. Tutti sono alla ricerca di affari: circa 11 milioni di britannici hanno speso fino a 1,5 milioni di sterline al minuto questo week end anche perché gran parte del paese ha aspettato fino all'ultimo per comprare i regali puntando sugli sconti.

PARIGI - L'angoscia di perdere la tripla A - la massima votazione delle agenzie di rating -, il rigore economico, l'austerità, e i dati preoccupanti sulla disoccupazione hanno gelato l'entusiasmo dei francesi, che si preparano ad un Natale low-cost. Secondo un sondaggio realizzato da Protourisme, un milione di loro ha rinunciato quest'anno alle vacanze invernali. Quanto allo shopping natalizio, secondo un sondaggio realizzato online dal Figaro.fr, oltre il 67% dice di voler ridurre le spese a causa della crisi. Molte catene della grande distribuzione hanno dunque deciso di limitare i danni puntando su prezzi stracciati e promozioni, come lo champagne a meno di dieci euro.

MADRID - Tante luci, ma le stesse dell'anno precedente e in meno strade, grande folla fra Puerta del Sol e Gran Via attorno ai negozi, ma meno acquisti: la cattolica Spagna del dopo-zapaterismo vive il Natale sempre con entusiasmo, ma con i limiti imposti dalla crisi più dura dalla fine del franchismo che colpisce il paese ormai da tre anni. In media, ogni famiglia spagnola prevede di spendere 988 euro per Natale, fra regali, cene, lotterie, viaggi. In controtendenza c'è la lotteria del Gordo (Il Grasso), un'istituzione cara agli spagnoli dal 1832, che prevede un aumento del 2% delle vendite di biglietti per un monte premi record di 3,5 miliardi. Per molti è la sola, illusoria, speranza di farcela contro la crisi.

BRUXELLES - Babbo Natale ha portato al Belgio il declassamento della valutazione dell'affidabilità del suo debito pubblico da parte dell'agenzia di rating Moody's. Per risanare i conti il nuovo governo di Elio Di Rupo ha deciso di mettere mano alle pensioni ed è ora accusato dai sindacati di "scarsa concertazione". Intanto però i negozi, con lo shopping natalizio, fanno buoni affari. Nell'ultimo weekend prima delle feste il giro d'affari è salito, rispetto allo scorso anno, tra il 3 e il 15%. Ma i commercianti avvertono che in ogni caso questi incrementi non riusciranno a compensare l'andamento negativo che si è registrato nel corso dell'anno.

BERLINO - Crisi o non crisi, quando arriva il Natale ai tedeschi torna voglia di fare acquisti. Ne è convinta la Società per la ricerca sui consumi (Gfk), che già un paio di settimane fa aveva pronosticato un Natale generoso per il commercio al dettaglio. E se nelle strade addobbate i berlinesi non sembrano sempre fare ressa e i negozi delle grandi marche non hanno proprio file di clienti, mercatini e grandi centri commerciali sono molto ben visitati, complici anche le aperture straordinarie nei fine settimana e oltre il normale orario di chiusura.
 

ats

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