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Felice perché gli “eredi” giocano con racchetta e pallina, il renano non vuole però che essi diventino professionisti: «Non abbiamo bisogno di altri 25 anni nel circuito»
MELBOURNE (Australia) - Stanco del tennis? Non di giocare, altrimenti non sarebbe ancora qui, a 36 anni, a dispensar magie. Girare a lungo per il mondo saltando da un torneo all'altro però non è nei progetti futuri di Roger Federer. Rispondendo ai cronisti australiani a seguito dello Slam il basilese si è infatti augurato che i figli non diventino tennisti.
«Sono un genitore che sostiene ma non posso sapere cosa faranno i miei figli - ha raccontato proprio Roger – Se si impegneranno nello sport, nella finanza o nel mondo del business. Per il momento posso solo dire che penso sia fantastico che facciano sport fin da una giovane età: così facendo fai amicizie, conosci i tuoi limiti, ti muovi e stai all'aperto. Poi la sconfitta o la vittoria vengono un po' più in là. Spero tuttavia che non seguano i miei passi: io e Mirka non abbiamo bisogno di altri 25 anni nel circuito».
