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SWISS LEAGUE«Rockets, ci manca un po' di fortuna. Elvis? Quanti consigli...»

23.11.17 - 14:06
Chiacchierata con il difensore dei Ticino Rockets Sacha Tosques: «Ritrovare lo spogliatoio del Lugano è stato bellissimo»
TiPress
«Rockets, ci manca un po' di fortuna. Elvis? Quanti consigli...»
Chiacchierata con il difensore dei Ticino Rockets Sacha Tosques: «Ritrovare lo spogliatoio del Lugano è stato bellissimo»
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BIASCA - Sacha Tosques ha tanta voglia di progredire e di mettere in mostra tutte le sue qualità. Il 22enne - cresciuto nel settore giovanile del Lugano - sta disputando un'ottima stagione con i Ticino Rockets. Schierato da Jan Cadieux anche nelle situazioni speciali, il difensore dei rivieraschi ha tanta fame di "ghiaccio che conta".

Le buone prestazioni offerte recentemente gli sono valse un "invito speciale" da parte di Greg Ireland: il giovane "Razzo", infatti, durante la pausa per la Nazionale si è allenato con la prima squadra bianconera. Ma quando arriverà la grande opportunità di esordire nella massima serie? 

Il classe '94, al suo secondo anno in Swiss League, ha toccato diversi temi interessanti: dalle difficoltà che stanno attraversando i Rockets fino alla speranza di ricevere una possibilità in National League passando per un coinquilino... speciale. 

Sacha, malgrado l'impegno e i tanti sacrifici i punti stentano ad arrivare...
«Senza dubbio è molto frustrante. Questo però fa parte dell'hockey. Va anche detto che nelle ultime partite la fortuna non è stata dalla nostra parte. Il Dio dell'hockey è un po' in debito con noi. Dobbiamo continuare a lavorare duramente, così facendo sono convinto che i risultati arriveranno».

In stagione in alcune circostanze avete dimostrato di saper mettere in difficoltà anche gli avversari più blasonati...
«Quando facciamo il nostro gioco siamo un avversario ostico e questo l'abbiamo già dimostrato in diverse circostanze. Come detto prima, è frustrante perdere sempre. Anche se siamo giovani, le sconfitte non ci piacciono...». 

Il vostro "maestro" Jan Cadieux che tipo di hockey vi insegna?
«È un allenatore molto preparato. Il suo è un hockey moderno, vuole che si giochi tanto il disco. Questo ti addossa sicuramente molte responsabilità. È poi un ottimo comunicatore. Spesso e volentieri si arrabbia, ma è giusto così. Lo fa per la nostra crescita». 

Insomma un hockey molto diverso da quello di Cereda...
«Direi di sì. Cereda è più stile Del Curto, con lui pattini come un "assassino"...». 

Che tipo di difensore sei? Quali sono le tue qualità?
«Quest'anno sto avendo molto ghiaccio, anche nelle situazioni speciali. L'anno scorso, invece, giocavo solo il boxplay. Mi reputo un difensore "neutrale". Curo forse di più la zona difensiva, ma non disdegno pure qualche puntata offensiva. Il gol piace anche ai difensori...».

Nella pausa riservata alla Nazionale ti sei allenato a Lugano. Com'è andata? 
«È stato magnifico ritrovare lo spogliatoio del Lugano. Scendere sul ghiaccio insieme ad Elvis, mio migliore amico e coinquilino, è bellissimo. Ho ricevuto un buon feedback dall'allenatore che mi fa ben sperare per il futuro». 

Com'è dividere l'appartamento con Elvis Merzlikins?
«Dato che la sua fidanzata vive a Boston e io sono da solo abbiamo deciso di prenderci un appartamento insieme. Diciamo che per me è un vantaggio, visto che tutti i giorni posso contare sui suoi preziosi consigli».

Oltre all'hockey ti occupi di altro?
«Sono attivo presso un broker assicurativo. Divido la mia giornata tra allenamenti e lavoro. Tenere aperta un'altra strada è una cosa a cui tengo molto. Ho delle giornate ricche di impegni, ma sono sacrifici che vale la pena fare. Il mio obiettivo, però, è quello di riuscire a progredire nel mondo dell'hockey...». 

La tua speranza è quella di ritagliarti un posto nella massima serie l'anno prossimo?
«Il mio agente si sta occupando della situazione. Vedremo cosa succederà. Tengo aperte tutte le strade...». 

Anche un eventuale approdo ad Ambrì?
«E perché no? Conosco bene Cereda e lui conosce il mio gioco. Sceglierò la squadra in cui avrò le opportunità migliori per progredire. Stimo molto Luca: è un allenatore coerente che dà la possibilità ai giovani di sbagliare. Questo è un aspetto molto importante...». 

Mazzolini è l'esempio da seguire per voi giovani dei Rockets? 
«Lui ha fatto un importante step soprattutto a livello mentale. Ha avuto l'occasione e l'ha sfruttata. Si è ampiamente meritato il primo contratto in National League. A mio avviso la cosa più difficile per un giovane è ricevere la chance...».

...riceverla magari per qualche partita di seguito...
«Esattamente. Prendiamo come esempio Sartori. A Lugano, a un certo punto, giocava 1-2 minuti a partita. Così è difficile crescere...».

Ultima curiosità: il tuo o i tuoi idoli... 
«Diciamo che a livello americano ho sempre ammirato Dion Phaneuf (difensore degli Ottawa Senators, ndr). In Svizzera, invece, mi piace molto Mathias Seger. La sua forza è sempre stata la continuità, che è anche la mia arma...».  

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