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Sotto la New York che conosciamo ce n'è un'altra sotterranea

STATI UNITISotto la New York che conosciamo ce n'è un'altra sotterranea

13.05.24 - 06:30
Fatta di tunnel che nessuno conosce e abitata da gruppi di senza fissa dimora.
Imago
Sotto la New York che conosciamo ce n'è un'altra sotterranea
Fatta di tunnel che nessuno conosce e abitata da gruppi di senza fissa dimora.

NEW YORK - C’è una New York segreta, custodita nelle viscere metropolitane. Una città nella città, fatta di gallerie, cunicoli e rotaie in disuso. È il regno di una popolazione assai varia di senza fissa dimora, artisti squattrinati e lavoratori precari. A loro è dedicato “Life Underground”, il nuovo libro del sociologo Terry Williams che racconta le vite di questa umanità ai margini.

Lo studioso, che insegna presso il Dipartimento di Sociologia della New School, è un esperto di sottoculture. Ha iniziato a raccogliere materiale sin dagli anni Novanta, raggruppando storie e fotografie della New York sotterranea e della comunità che la anima. 

Nonostante la popolazione underground si sia ridotta numericamente negli ultimi trent’anni, un nucleo ancora resiste. Si tratta di persone, spiega Williams, in costante lotta con l’isolamento, che combattono ogni giorno per conservare la propria dignità in condizioni certamente non semplici.

Per ognuno di loro, la sfida più impegnativa resta quella di rapportarsi con il "topside", il piano di sopra.

Come racconta il sito The Gothamist, l’appassionata ricerca di Williams è cominciata con l’osservazione e il monitoraggio di tre personaggi che si erano insediati nei tunnel sottostanti la celebre stazione Grand Central di Manhattan. Da lì la scoperta di una vera e propria comunità composta da un centinaio di individui stanziata in un sistema di tunnel nell'Upper West Side, abbandonato da anni. 

Nel corso della sua inchiesta sul campo, Williams ha svolto un lavoro essenzialmente notturno, concentrato tra la mezzanotte e le sei del mattino. Agli otto residenti che hanno preso parte al suo studio, il professore ha consegnato un registratore diventato poi strumento per la compilazione di un diario della vita quotidiana. Da qui la creazione da parte del sociologo di una carrellata intensi ritratti umani.

Il saggio è dedicato a uno dei personaggi più straordinari della metropoli sotterranea, conosciuto come “The Lord of the Tunnel", il signore del tunnel. Si tratta di un senza dimora scomparso nel 2017, Bernard Isaac, che sbarcava il lunario raccogliendo libri dalla spazzatura per poi rivenderli ai librai ambulanti di New York. Una storia di resilienza e coraggio.

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