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CITTÀ DEL VATICANOApparizioni: solo il Papa può deciderne la soprannaturalità

17.05.24 - 14:53
Il Vaticano e le nuove norme nel percorso di discernimento sui presunti fenomeni inspiegabili.
Afp
La Madonna di Fatima durante la processione al Santuario di Fatima, Portogallo centrale, 13 maggio 2024.
La Madonna di Fatima durante la processione al Santuario di Fatima, Portogallo centrale, 13 maggio 2024.
Fonte ats akr
Apparizioni: solo il Papa può deciderne la soprannaturalità
Il Vaticano e le nuove norme nel percorso di discernimento sui presunti fenomeni inspiegabili.

ROMA - Giro di vite del Vaticano sui presunti fenomeni soprannaturali. Il Dicastero per la Dottrina della Fede con un documento approvato dal Papa lo scorso 4 maggio (entrerà in vigore il 19 maggio, giorno di Pentecoste) ha messo nero su bianco le nuove norme per procedere nel discernimento di presunti fenomeni soprannaturali, spiegando che solo il Papa può autorizzare, «in via del tutto eccezionale, ad intraprendere una procedura di un'eventuale dichiarazione di soprannaturalità degli eventi».

Sono tanti gli episodi di presunti fenomeni soprannaturali, amplificati dall'avvento dei social. Per citarne alcuni: quello che risale al 1995 della Madonnina di Civitavecchia che lacrimava, evento a cui non è mai stato dato un riconoscimento ufficiale, per arrivare al caso più attuale delle presunte apparizioni della Madonna a Trevignano Romano: un caso su cui si è pronunciato il vescovo di Civita Castellana, Marco Salvi, parlando di «falsità, spergiuri, testimonianze non concordanti».

«Nei casi positivi si incoraggia la diffusione» - Nella sua introduzione, il card. Victor Manuel Fernandez, prefetto dell'ex Sant'Uffizio, spiega che le nuove norme «non vogliono essere necessariamente un controllo né, ancor meno, un tentativo di spegnere lo Spirito. Nei casi più positivi di eventi di presunta origine soprannaturale, infatti, si incoraggia il Vescovo diocesano ad apprezzare il valore pastorale e a promuovere pure la diffusione di questa proposta spirituale».

«Allo stesso tempo - sottolinea il card. Fernandez - bisogna riconoscere che in alcuni casi di eventi di presunta origine soprannaturale si rilevano delle criticità molto serie a danno dei fedeli e in questi casi la Chiesa deve agire con tutta la sua sollecitudine pastorale. Mi riferisco, ad esempio, a un uso di simili fenomeni per trarre "lucro, potere, fama, notorietà sociale, interesse personale", che può arrivare persino alla possibilità di compiere atti gravemente immorali o addirittura "come mezzo o pretesto per esercitare un dominio sulle persone o compiere degli abusi". Non si deve ignorare neppure, in occasione di simili eventi, la possibilità di errori dottrinali, di indebiti riduzionismi nella proposta del messaggio del Vangelo, la diffusione di uno spirito settario. Da ultimo, esiste pure la possibilità che i fedeli siano trascinati dietro a un evento, attribuito ad un'iniziativa divina, ma che è soltanto frutto della fantasia, del desiderio di novità, della mitomania o della tendenza alla falsificazione di qualcuno».

La nuova procedura - Fernandez dice che «nel suo discernimento in questo ambito, la Chiesa ha bisogno di procedure chiare. Le Norme per procedere nel discernimento di presunte apparizioni e rivelazioni che si applicavano fino ad oggi erano state approvate da San Paolo VI nel 1978, più di quarantanni fa, in forma riservata e furono pubblicate ufficialmente solo 33 anni dopo, nel 2011».

Ora si stabilisce una procedura nuova rispetto al passato «ma anche più ricca, con sei possibili conclusioni prudenziali che possano orientare il lavoro pastorale intorno agli eventi di presunta origine soprannaturale. La proposta di queste sei determinazioni finali permette al Dicastero e ai Vescovi di gestire in modo adeguato le problematiche di casi molto diversi tra loro dei quali si ha conoscenza. Tra queste possibili conclusioni non si include di norma una dichiarazione circa la soprannaturalità del fenomeno oggetto di discernimento, cioè la possibilità di affermare con certezza morale che esso proviene da una decisione di Dio che l'ha voluto in modo diretto. Invece, la concessione di un Nihil obstat indica semplicemente, come già spiegava Papa Benedetto XVI, che riguardo a quel fenomeno i fedeli "sono autorizzati a dare ad esso in forma prudente la loro adesione". Non trattandosi di una dichiarazione sulla soprannaturalità dei fatti, diventa ancora più chiaro, come diceva pure Papa Benedetto XVI, che è solo un aiuto "del quale non è obbligatorio fare uso". D'altra parte questo intervento lascia naturalmente aperta la possibilità che, prestando attenzione allo sviluppo della devozione, in futuro possa esserci bisogno di un intervento diverso».

Il prefetto dell'ex Sant'Uffizio, citando il caso della Madonna Corredentrice ad Amsterdam degli anni '50 che ha richiesto circa settant'anni tormentosi per arrivare ad una conclusione, annota come arrivare ad una dichiarazione di «soprannaturalità», per sua natura, non solo richiede un tempo adeguato di analisi, ma può dare adito alla possibilità di emettere oggi un giudizio di «soprannaturalità» e anni dopo un giudizio di «non soprannaturalità».

Oggi si è giunti alla convinzione che queste situazioni complicate, che producono confusione nei fedeli, debbano essere sempre evitate, assumendo un coinvolgimento più veloce ed esplicito di questo Dicastero ed evitando che il discernimento punti verso una dichiarazione di «soprannaturalità», con forti aspettative, ansie e persino pressioni al riguardo.

Tale dichiarazione di «soprannaturalità» viene, di norma, sostituita o da un Nihil obstat, che autorizza un lavoro pastorale positivo, o da un'altra determinazione adatta alla situazione concreta. Le procedure, previste dalle nuove Norme, con la proposta di sei possibili decisioni prudenziali, permettono di giungere in un tempo più ragionevole a una decisione che aiuti il Vescovo a gestire la situazione relativa a eventi di presunta origine soprannaturale, prima che essi acquistino dimensioni molto problematiche, senza un necessario discernimento ecclesiale.

Tuttavia, rimane ferma la possibilità che il Santo Padre intervenga autorizzando, in via del tutto eccezionale, ad intraprendere una procedura al riguardo di un'eventuale dichiarazione di soprannaturalità degli eventi: si tratta, infatti, di un'eccezione, che di fatto è avvenuta negli ultimi secoli solo in pochissimi casi". Resta «ferma la possibilità di una dichiarazione di 'non soprannaturalità', solo quando emergono segni oggettivi e chiaramente indicativi di una manipolazione presente alla base del fenomeno, ad esempio quando un presunto veggente dichiara di aver mentito, o quando le prove indicano che il sangue di un crocifisso appartiene al presunto veggente».

Le nuove norme parlano anche dell'accompagnamento del Dicastero: «È importante capire che le nuove Norme mettono nero su bianco un punto fermo circa la competenza di questo Dicastero. Da una parte, resta fermo che il discernimento è compito del Vescovo diocesano. Dall'altra, dovendo riconoscere che, oggi più che mai, questi fenomeni coinvolgono molte persone che appartengono ad altre Diocesi e si diffondono rapidamente in diverse regioni e Paesi, le nuove Norme stabiliscono che il Dicastero deve essere consultato e intervenire sempre per dare un'approvazione finale a quanto deciso dal Vescovo, prima che quest'ultimo faccia pubblica una determinazione su un evento di presunta origine soprannaturale. Se prima interveniva, ma si chiedeva al Vescovo di non nominarlo neppure, oggi il Dicastero manifesta pubblicamente il suo coinvolgimento e accompagna il Vescovo nella determinazione finale. Nel rendere pubblico quanto deciso si dirà, dunque, 'd'intesa con il Dicastero per la Dottrina della Fede'. Comunque, come già contemplato dalle Norme del 1978 , anche le nuove Norme prevedono che, in alcuni casi, il Dicastero possa intervenire motu proprio».

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